Sardegna selvaggia: 3 destinazioni fuori dalle mode

Cercate la Sardegna autentica e selvaggia? Ecco i nostri consigli per destinazioni incontaminate

La Sardegna è uno dei fiori all’occhiello del turismo della nostra nazione. Spiagge e mare splendidi, grandi quantità di divertimenti, locali e ristoranti adatti a tutti, dai bambini ai ragazzi agli adulti: la Sardegna ha di certo una proposta ideale per ogni viaggiatore.

Ma se fossi interessato a scoprire percorsi poco battuti, immersi nella natura e lontani dalle logiche del turismo commerciale dell’isola? Anche in questo caso, la Regione ha tanti assi nella manica che potrebbe sfoderare per stupirti.

Queste sono tre destinazioni fuori dalle mode, per godersi e visitare una Sardegna autentica, selvaggia, incontaminata.

Carloforte e Capo Sandalo

Il faro di Carloforte e Capo Sandalo sono situati nella provincia del Sud Sardegna (ex Iglesias), nella regione meridionale dell’isola.

Il borgo di Carloforte è inserito nel circuito dei più bei borghi d’Italia, ma ancora non attira ingenti quantità di turisti italiani e stranieri; visitarlo significa immergersi in un piccolo gioiello nascosto e prezioso senza la calca delle località più conosciute.

La storia del borgo è antichissima, ben più vecchia dell’Impero Romano: ne sono prova le costruzioni nuragiche e pre-nuragiche che costellano la cittadina. Per tutto il Medioevo e l’Epoca Moderna si avvicendarono dominazioni pugliesi, tunisine e liguri, che hanno miscelato lingue e dialetti formando, in effetti, un’exclave linguistica ligure. Per difendersi dalle frequenti incursioni di pirati, la città edificò alte mura difensive, ancora percorribili dal lungomare.

Le attrazioni culturali e i luoghi di interesse sono numerosi: la Chiesa dei Novelli Innocenti venne eretta nel 1212, la Torre san Vittorio è un’edificio difensivo costruito durante il 1700, che ospita un museo della navigazione e della vita dell’isola, oltre che un antico osservatorio astronomico, mentre il faro di Carloforte è probabilmente la costruzione marinara più conosciuta. Se sei appassionato di musica e cinema potresti trovare affascinante il festival Crêuza de mä.

Capo Sandalo è una località non raggiungibile via terra ma solo in barca, per via dell’impervietà del terreno, tra scogliere, calette e faraglioni. La zona è un eccezionale esempio di conservazione e osservazione della fauna locale, ideale per gli appassionati più sfrenati di natura incontaminata.

Sa Buddidorgia: l’entroterra delle cascate e delle piscine

Probabilmente ancor meno noto al pubblico è la località di Sa Buddidorgia, non distante da Villasimius e Costa Rei. L’area è percorsa dal Rio Sa Buddidorgia, che scorre attraverso boschi, dislivelli, colline, cascate e piscine naturali. L’area è percorribile sia a piedi in trekking, sia a cavallo, sia in mountain bike. Non si tratta di un trekking molto semplice, per cui ti consigliamo di avventurarti in quest’area solo se sei ben allenato e avvezzo alle lunghe camminate su terreni non troppo battuti. Percorrendo il torrente è possibile arrivare a l Fosso del Frate, dove è possibile ammirare le cascate (non è possibile visitarle più da vicino perchè sono inserite in un’area di interesse militare).

La gola più famosa dell’area è il Fossu de su para, dove l’acqua, in seguito ai piovaschi più abbondanti, si getta in piscine naturali di color verde smeraldo immerse nel bosco.

Pranu Mattedu, Goni

Nel paese di Goni, lungo la provinciale che porta a Cagliari, è possibile visitare il Pranu Mattedu, anche noto come la Stonehenge della Sardegna. Il parco archeologico è un sito di quasi 2 mila metri quadrati, dove è possibile andare a caccia delle più antiche manifestazioni della civiltà nuragica che ha vissuto sull’isola per centinaia di anni. È probabile che il sito venisse utilizzato per rituali religiosi propiziatori e di analisi dei fenomeni atmosferici.

Vista la spettacolarità del luogo, è assolutamente indicata anche per i più piccoli, che sicuramente rimarranno affascinati nello scoprire i segreti del luogo.

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