MCH, perché è importante controllarlo

Tra i valori che possono essere monitorati con un esame del sangue c’è anche il MCH. Questa sigla è l’acronimo di Mean Corpuscolar Hemoglobin, e corrisponde in sostanza al contenuto medio di emoglobina corpuscolare che viene rintracciato nei globuli rossi. L’emoglobina non è altro che una proteina da cui dipende il trasporto dell’ossigeno nei vari distretti corporei. Una volta visto in sintesi cos’è l’MCH, vediamo di approfondire alcuni aspetti di questo esame.

Il consiglio d’obbligo è sempre quello di rivolgersi al proprio medico per qualsiasi dubbio in materia.

Come si calcola il MCH

Per il calcolo di MCH è necessario dividere la massa complessiva di emoglobina per il numero di globuli rossi riscontrati in uno specifico campione di sangue: sui referti delle analisi, il primo valore viene indicato con la sigla Hb, mentre il secondo corrisponde alla sigla Hct, che segnala l’ematocrito. Quando si è in presenza di un valore basso di MCH, i globuli rossi hanno un contenuto ridotto di emoglobina e dimensioni inferiori alla norma. Tale condizione è nota come anemia ipocromica microcitica. In genere essa è causata da una carenza di ferro, la quale può essere determinata da parassitosi intestinali, emorroidi o ulcera peptica sanguinante. Un abbassamento del valore di MCH, inoltre, può essere provocato anche da un deficit della sintesi dell’eme, che porta all’anemia sideroblastica. Le talassemie sono, a loro volta, potenziali responsabili di valori di MCH più bassi, così come i vari disordini che interessano la sintesi emoglobinica.

Il valore di MCH

Per capire se si ha a che fare con un MCH basso o alto è necessario sottoporsi a un emocromo completo. Insieme con MCHC ed MCV, il valore di MCH rientra tra gli indici corpuscolari che possono essere analizzati con un normale prelievo del sangue. Un emocromo completo permette di conoscere in modo approfondito la composizione del sangue, ma al tempo stesso mette a disposizione informazioni precise a proposito della funzionalità e della forma dei globuli rossi. Per MCH, i valori nella norma vanno da un minimo di 27 a un massimo di 31 picogrammi per cellula. Si tratta di valori non troppo restrittivi, che possono mutare a seconda dell’età del soggetto o anche solo al variare del laboratorio nel quale le analisi vengono eseguite. Il valore è ritenuto alterato quando si va oltre i 32 picogrammi per cellula.

Che cosa succede con MCH alto

Quando il numero complessivo dei globuli rossi è basso e il valore di MCH è alto, l’organismo umano sta producendo meno globuli rossi, che però sono più grandi. In pratica, per rimediare alla carenza numerica, essi hanno dimensioni maggiori e, in più, sono più ricchi di emoglobina. Un’alterazione del numero di globuli rossi prende il nome di anemia; in questo caso, in particolare, si parla di anemia macrocitica dal momento che le emazie hanno dimensioni più grandi. In linea di massima non ci si deve preoccupare, ma esiste una forma pericolosa di tale anemia: è il caso della cosiddetta anemia perniciosa, la quale si palesa per effetto di una carenza di acido folico e vitamina B12, due sostanze indispensabili per la produzione di emoglobina.

Perché i valori di MCH sono alti

Esistono diverse condizioni patologiche che possono essere alla base di un valore di MCH più alto della norma: per esempio le malattie epatiche croniche, ma anche l’ipotiroidismo o altre disfunzioni della tiroide, senza dimenticare i casi di anemia emolitica e di anemia aplastica. Nel novero dei fattori che sono in grado di innalzare MCH c’è anche l’abuso di alcol. Va detto, per altro, che MCH basso è molto più frequente di MCH alto.

Che cosa bisogna fare se si hanno valori alterati

In linea di massima il valore di MCH non può essere considerato sufficiente, da solo, per arrivare alla diagnosi di un eventuale disturbo, anche nel caso in cui esso sia al di fuori dei parametri normali. Resta inteso che spetta al medico attribuire un significato clinico a tale situazione, non prima di aver appurato se altri parametri dell’emocromo sono standard o meno: il riferimento è, in particolare, all’ematocrito e all’emoglobina. Nel caso in cui si palesi un livello intracellulare di emoglobina buono, per esempio, non ci si deve preoccupare anche se i globuli rossi hanno dimensioni maggiori rispetto alla media.

Lascia un commento