Spondiloartrosi: cos’è, come si manifesta e come si cura

Scopriamo insieme cause, sintomi e cure per la spondiloartrosi

Esistono numerose patologie, di varia natura, che colpiscono la schiena; esse sono dovute principalmente a sforzi o traumi mentre, in alcuni casi, interviene anche una predisposizione genetica o un tratto ereditario. In realtà, più che parlare di ‘schiena’ è necessario fare riferimento alla colonna vertebrale, l’asse portante della parte superiore del corpo, spesso vittima di cattive abitudini o di ritmi di vita non particolarmente salubri e attenti ad atteggiamenti posturali potenzialmente nocivi. Una delle patologie sopra citata è la spondiloartrosi: vediamo di seguito di cosa si tratta, quali sintomi la caratterizzano e come può essere curata.

Cos’è la spondiloartrosi

Come si legge sul portale informativo amico-dottore.it, la spondiloartrosi è una malattia degenerativa che colpisce la colonna vertebrale, da non confondere con la spondiloartrite o con la spondilite anchilosante. Nello specifico, si parla di spondiloartrosi in presenza di una artrosi che colpisce le articolazioni vertebrali; essa può interessare una sola parte o l’intero tratto della colonna vertebrale. Esistono diverse tipologie di questa patologia, differenti a seconda della zona colpita:

  • la spondiloartrosi lombare (o lomboartrosi) colpisce il tratto lombare della colonna vertebrale;
  • la spondiloartrosi cervicale (o cervicoartrosi) colpisce il tratto cervicale della colonna vertebrale;
  • la spondiloartrosi lombare si manifesta in corrispondenza del tratto lombare della colonna vertebrale.

Le cause della spondiloartrosi

L’artrosi delle articolazioni vertebrali si manifesta per lo più in soggetti adulti, in età avanzata, e può essere provocata da diversi fattori; i più comuni sono:

  • costante sollevamento di oggetti pesanti (o lavori usuranti che prevedano questo tipo di attività);
  • alterazione della curvatura della spina dorsale (scoliosi, cifosi e simili);
  • traumi alla schiena;
  • uno stile di vita sedentario;
  • disordini del metabolismo.

Tutte le cause sopra elencate possono provocare una modifica del disco vertebrale, ossia quella sorta di cuscinetto che separa due vertebre della colonna dorsale. Si tratta del primo step verso lo sviluppo di una vera e propria artrosi, dal momento che i dischi sono la componente essenziale per assicurare mobilità ed elasticità alla colonna vertebrale (oltre ad impedire il contatto tra le vertebre che provocherebbe la loro infiammazione).

Quali sono i sintomi della spondiloartrosi

Generalmente, la spondiloartrosi non ha una sintomatologia evidente; nella maggior parte dei casi, infatti, il paziente non presenta sintomi particolari, a meno che la patologia non sia già giunta ad uno stadio molto avanzato. Va inoltre sottolineato come i sintomi, salvo rare eccezioni, non siano invalidanti. Il mal di schiena, attribuibile ad un’infinità di cause diverse, spesso rappresenta un sintomo fuorviante che può condurre ad una diagnosi errata. Alcune manifestazioni tipiche della spondiloartrosi sono dolore e rigidità della schiena al risveglio, formicolio, intorpidimento e debolezza. Se la patologia colpisce il tratto cervicale, può comportare vertigini e interessare anche braccia e mani (altri sintomi includono gli spasmi muscolari, la perdita di equilibrio e il mal di testa) mentre se l’artrosi è localizzata nella zona lombare, oltre alla lombalgia può provocare anche dolore alle gambe.

Come curare la spondiloartrosi

Il principale trattamento da effettuare in caso venga diagnosticata questa patologia è costituito da una corretta fisioterapia, una serie di esercizi mirati programmati da un fisioterapista. Un’attività fisica (anche leggera) ma eseguita secondo dettami specifici è la soluzione migliore per affrontare questa patologia, specie quando è ancora allo stadio iniziale.

A seconda delle specificità del quadro diagnostico, in alcuni casi è necessario optare per soluzioni più specifiche, come ad esempio la rieducazione funzionale o la ginnastica posturale. Solo su consiglio o prescrizione di un medico curante o di uno specialista – quando le manifestazioni della patologia sono particolarmente dolorose – è possibile effettuare anche un trattamento farmacologico, per mezzo di antidolorifici e antinfiammatori non steroidei (Oki, Brufen, Analgin e simili) oppure rilassanti muscolari.

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