Frasi famose religione

Frasi celebri, citazioni e aforismi sulla RELIGIONE

Affermazione e negazione esistono sempre e dovunque, non solo in rapporto a ogni individuo, ma per l’umanità nel suo insieme. Se mezza umanità afferma una cosa, l’altra metà la nega. Per esempio, ci sono due correnti contrarie, la scienza e la religione. Ciò che la scienza afferma, la religione nega, e viceversa. È una legge meccanica, e non può essere altrimenti. Essa opera ovunque a ogni livello, nel mondo, nelle città, nella famiglia, nella vita interiore dell’individuo umano. Un centro dell’uomo afferma, un altro nega. Noi siamo sempre divisi tra i due. Questa è una legge oggettiva, e tutti noi ne siamo schiavi; per esempio, io devo essere schiavo o della scienza, o della religione. In entrambi i casi, l’uomo è schiavo di questa legge oggettiva. È impossibile liberarsene. È libero soltanto colui che sta nel mezzo: chi ne è capace, sfugge a questa legge di schiavitù.
(Georges Ivanovič Gurdjieff)

A prima vista, è sorprendente come la religione abbia avuto tanto successo, ma la sua estrema potenza è semplicemente dovuta alla forza della nostra fondamentale tendenza biologica, ereditata direttamente dai nostri antenati scimmie e scimmioni, a sottometterci ad un membro del gruppo onnipotente e dominatore.
(Desmond Morris)

A tante sciagure ha potuto indurre la religione.
(Tito Lucrezio Caro)

Abbiamo religione a sufficienza per odiarci, ma non abbastanza per amarci l’un l’altro.
(Jonathan Swift)

Si dice che al mondo ci sia tanta religione per far si che gli uomini si odino, ma non abbastanza perché gli uomini si amino.
(Angel Heart – Ascensore per l’inferno)

Alleandosi a un potere politico, la religione aumenta il suo potere su alcuni uomini, ma perde la speranza di regnare su tutti.
(Alexis de Tocqueville)

C’è una sola religione, benché ne esistano un centinaio di versioni.
(George Bernard Shaw)

Che nessuno si intrometta nelle faccende altrui in riferimento alla religione, e che a ciascuno sia consentito di accostarsi alla religione che gli aggrada.
(Akbar Imperatore dell’India)

Ci sono persone buone che fanno cose buone e persone cattive che fanno cose cattive, ma se volete trovare gente buona che faccia cose cattive, rivolgetevi alla religione.
(Steven Weinberg)

Coloro che hanno una religione possono ritenersi felici, perché non a tutti è dato credere a cose sopraterrene. Non è neppure necessario credere alla punizione dopo la morte; il purgatorio, l’inferno e il paradiso sono cose che molti possono non ammettere; però una religione, non importa quale essa sia, mette l’uomo sulla buona strada. Non si tratta di temere Iddio, ma di tener alto il proprio onore e la propria coscienza.
(Anna Frank)

Come la religione favorisca i sentimentalismi deboli, com’essa che predica la sete della giustizia sia incapace di formare negl’intelletti devoti a lei il vero concetto di giustizia.
(Antonio Fogazzaro)

Considero la religione come un giocattolo per bambini, e ritengo che il solo peccato sia l’ignoranza.
(Christopher Marlowe)

Cos’è allora la religione (per usare la parola malgrado i suoi ovvii svantaggi)? Probabilmente consiste nello sviluppo interno dell’individuo, nella evoluzione della sua coscienza in una determinata direzione che è considerata buona. Cosa sia quella direzione sarà ancora materia di discussione. Ma, per quel che posso dire, la religione pone il suo accento su questo mutamento interiore e considera ogni mutamento esterno come la semplice proiezione di questo sviluppo interiore. Non vi può essere dubbio che questo sviluppo interiore influenzi considerevolmente l’ambiente circostante esterno. Ma è parimenti ovvio che l’ambiente circostante esterno influenza considerevolmente lo sviluppo interiore.
(Jawaharlal Nehru)

Dal momento che la religione produce effetti pubblici e politici, essa aumenta considerevolmente il suo potere di nuocere.
(Michel Onfray)

Da quando il pensiero comincia a procedere logicamente, esso entra in lotta coi dati tradizionali della religione. Questa ha le sue radici nelle concezioni essenziali più antiche, più grossolane, più contradditorie, che la folla ignorante non cessa di riprodurre con una forza irresistibile.
(Friedrich-Albert Lange)

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